Steccato di Cutro, il villaggio “umano”.
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| 2023 | News
| Marzo 2023 | 426 Visite | con Commenti disabilitati su Steccato di Cutro, il villaggio “umano”.

Viviamo in un continente ricco di contraddizioni. Aiutiamo i Paesi in guerra inviando loro armi per trovare la pace, e lasciamo morire in mare povera gente che scappa da Paesi nei quali non hanno diritti, non hanno pace, non hanno da mangiare, non hanno prospettive di un futuro “normale”. L’Europa pacifista e democratica, dovrebbe cambiare le regole per salvare veramente le persone in cerca di aiuto. Il disastro del peschereccio partito dalla Turchia, e naufragato a Steccato di Cutro, spezzandosi in due, poteva essere evitato. Non c’è stato tempo per i migranti di chiedere aiuto. Ma l’Europa sapeva. Il barcone, partito quattro giorni prima da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani, era stato individuato nella serata di sabato da un aereo del servizio Frontex. Dal porto di Crotone hanno preso il mare due unità della Guardia di finanza, ma le pessime condizioni hanno obbligato gli equipaggi a rientrare, poi verso le 4, una telefonata internazionale, proveniente probabilmente dalla stessa imbarcazione, ha provato a dare l’allarme alla Sala operativa del Gruppo aeronavale della Guardia di finanza di Vibo Valentia. Il telefonista, però, a causa di un inglese stentato, non ha fornito indicazioni utili, ma gli operatori hanno comunque capito che poteva essere accaduto qualcosa di grave ed hanno dato l’allarme. Ma poco più tardi, laddove il maltempo obbligava gli equipaggi della Guardia di Finanza a rientrare, i pescatori di Steccato di Cutro si tuffavano in mare per aiutare i migranti. Una pesca ricca di dolore quella vissuta a Steccato domenica 26 febbraio, che ha trasformato le sorti di una frazione anonima. Tanti i morti, tra i quali bambini, pochi i superstiti, diversi dispersi e nessuna speranza di ritrovare questi ultimi in vita.

Steccato, una frazione snobbata da molti, ma che nel corso degli anni è riuscita a crearsi, a gran fatica e con molti sacrifici, un piccolo posticino nel grande mercato del turismo grazie ai 9 Km di spiaggia bianca. Spiagge libere, tanto amate dalle famiglie con bambini. Sono cresciuta a Steccato, un paese di circa 800 anime. Conosco i nomi, i cognomi e i soprannomi di tutti gli steccatesi, anche di Vincenzo detto “Flash” e Antonio Graziosi detto “Combariati”, i primi pescatori che senza esitazione alcuna si sono tuffati nel mare per cercare di aiutare quella gente.

Continuo a leggere notizie del mio Paese, interviste dei miei Amici Di Steccato e quello che è accaduto, è una tragedia non solo per chi ha perso la vita, ma per tutto il mondo. Mi scrivono amici dalla Svizzera, dalla Francia, da New York…io ancora non ci posso credere. Non è mai stato famoso Steccato, non ha mai avuto questa “ambizione”. È sempre stato un paesino pieno di contraddizioni. Piccolo in numero di abitanti, ma vasto nel territorio. Pieno di case, un paese costruito quasi totalmente in modo abusivo, persino l’ufficio anagrafe fino a qualche tempo fa era abusivo, ma nel suo abusivismo neanche un piano regolatore avrebbe potuto saper fare meglio. Un piccolo centro nel quale, come in tutti i paesi, la gente “parla e sparla” , proprio come nei quartieri delle città del nord, ma se ad un solo “paesano” succede qualcosa, tutta l’intera comunità accorre in aiuto, lo hanno dimostrato al mondo Vincenzo e Antonio e tutti i miei paesani, che senza esitazione, con tutta l’umanità di questo mondo, si sono tuffati nel mare agitato, in soccorso dei migranti.

Sono trascorsi giorni, ma non c’è pace, il mare non placa la sua ira, l’aria è pesante e i miei paesani sono stanchi e distrutti dal dolore per quanta morte hanno visto in un solo giorno e quanta ancora ne vedranno arrivare su quelle spiagge. Oggi il mio Paese è sulla bocca di tutti. Persino la Von Der Leyen sa dove si trova Steccato e questo vi assicuro che non sarebbe stato il modo con il quale avremmo voluto lo diventasse.

Nei giorni scorsi il Presidente Mattarella ha espresso parole di buon senso “È indispensabile che l’Unione europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”. Parole di buon senso che speriamo vengano accolte, percepite e messe in atto dall’Unione Europea e non solo. Intanto, ascoltando le parole dei miei parenti e dei miei amici di Steccato, non riesco a darmi pace per quanto successo e spero solo che un giorno possano in qualche modo dimenticare quello che hanno vissuto quella mattina.

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