Perché, anche dopo vari sforzi, si smette di dimagrire? Ogni volta che perdiamo peso arriviamo a quel punto dove ci blocchiamo e non riusciamo a mettere in evidenza tutti i tasselli dei nostri addominali. Tre sono i fattori principali che meritano di essere approfonditi.
1- Il calo ponderale non deve essere troppo rapido perché così facendo andremmo a catabolizzare anche la massa magra, diminuendo in questo caso la capacità del nostro organismo di dissipare le energie in eccesso in calore.
2- Diete con troppo pochi carboidrati a lento rilascio. I glucidi influenzano il metabolismo tenendolo alto; zuccheri raffinati peggiorano la sensibilità insulinica, mentre i carboidrati a lento rilascio la migliorano. Questo comporta una miglior salute mitocondriale e una maggiore conversione degli ormoni tiroidei.
3- Diete ipocaloriche al momento sbagliato. Se il nostro metabolismo di base è troppo basso, mettendoci a regime andiamo a peggiorare la situazione, andando incontro ad un crollo metabolico. Per questo prima di mettersi a dieta bisogna assicurarsi che il metabolismo si sia riattivato.
Ulteriore attenzione andrebbe posta nei confronti dei soggetti stressati; i livelli di cortisolo basali, in queste persone, sono già mediamente elevati e si correlano con un valore di glicemia più alto e la presenza di uno strato di grasso addominale. Il corpo sottoposto allo stress continua ad autoprodursi zuccheri che immette nel sangue stimolando le cellule beta del pancreas. L’insulina e il cortisolo rimangono così sopra ai livelli basali contemporaneamente ostacolandosi a vicenda e portando all’insulino – resistenza.
Ma allora cosa dobbiamo fare? La risposta è MUOVERSI: l’esercizio fisico è l’unico fattore che migliora la sensibilità insulinica, indipendentemente dall’alimentazione. La produzione energetica aumenta enormemente nelle cellule muscolari che lavorano e ciò porta a consumare le scorte energetiche e a riportare in superficie i recettori (GLUT-4) per captare più glucosio possibile. Questo meccanismo non è mediato dalla glicemia, per questo migliora la sensibilità insulinica. Affinché tutto questo avvenga l’attività fisica deve essere intensa (proporzionale alla capacità della persona). In questo caso la figura di un professionista laureato, un personal trainer, risulta fondamentale. Se vi limitate a camminare mezz’ora per dimagrire, il vostro corpo utilizzerà sempre i grassi come combustibile, idem con una corsa in “fascia lipolitica”. In definitiva la tendenza dovrà protendere verso l’aumento della massa magra che contrasta l’azione degli adipociti (cellule del grasso), la riattivazione mitocondriale attraverso un allenamento specifico anaerobico lattacido, la ripresa dell’affinità con gli zuccheri. In conclusione potrete godervi la vostra nuova situazone metabolica che vi consentirà di poter mangiare rimanendo magri e muscolosi.
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