Il volano per la ripartenza di Alassio dopo l’isolamento dovuto
all’epidemia Covid-19
La kermesse ligure dedicata allo champagne spegne quest’anno l’ottava candelina. Nata dal consorzio locale di ristoratori Macramè, si è consolidata come l’evento indipendente legato al Roi des Vin più importante a livello italiano. Fra masterclass, degustazioni e cena di gala, l’obiettivo è quello di comunicare il valore del prodotto presentato dalle maison francesi presenti alla due giorni ligure. Quest’anno, l’epidemia Covid-19, dopo aver causato annullamenti e slittamenti di altri eventi del settore, potrebbe determinare conseguenze anche su “Un Mare di Champagne“. Abbiamo scelto di affrontare questo, e tanti altri temi, insieme a Barbara Porzio del Consorzio Macramè.
Come è nata l’idea di dedicare un evento allo Champagne in Liguria?
Lo Champagne evoca momenti di festa, di gioia, di allegria. Alassio è meta privilegiata di vacanza, fin da quando gli inglesi, tra i primi e maggiori consumatori di Champagne al mondo, nell’800 ne scoprirono le bellezze naturalistiche e climatiche e ne determinarono la fortuna turistica. Non stento a immaginare che i colti e raffinati turisti inglesi dell’epoca, ben presto diventati a tutti gli effetti cittadini anglo-alassini, abbiano dato un certo stimolo al consumo dello Champagne ad Alassio! Si può dunque affermare che Alassio e lo Champagne siano uniti da un antico legame.I clienti dei nostri ristoranti vengono ad Alassio in vacanza o a trascorrere il fine settimana durante tutto l’anno e sono predisposti a festeggiare e a divertirsi, e lo Champagne – forse più di ogni altro vino – evoca questa voglia di spensieratezza, condivisione, di fare festa!
Dietro all’organizzazione di Un Mare di Champagne c’è il consorzio di ristoratori Macramè. Come siete riusciti a fare sistema?
A un certo punto, nel 2012, abbiamo sentito l’esigenza di dialogare, di essere più partecipi alle attività del territorio, insomma, di dare il nostro contributo fattivo per tenere sempre acceso un faro su Alassio e sulle sue molteplici eccellenze, attraverso iniziative ed eventi in linea con la nostra vocazione. Fare gruppo si è rivelata un’esperienza formativa anche per noi stessi e per le nostre attività.
Com’era strutturato l’evento all’inizio?
Il format è rimasto all’incirca lo stesso fin dalla prima edizione. La giornata del lunedì, dalle 12 alle 20, è un evento B2B rivolto principalmente agli operatori del settore Horeca che in questo contesto trovano una vastissima gamma di Champagne e anche di eccellenze gastronomiche dall’Italia e dal mondo. La Champagne Gala Night è, invece, il momento più mondano aperto a tutti gli appassionati e non; una cena gourmet dove ospitiamo chef stellati non solo liguri, dove si bevono grandi Champagne, e dove si balla. Insomma, una serata all’insegna del divertimento.
Quando avete deciso di estendere l’evento anche all’intera città?
Fin dalla prima edizione abbiamo coinvolto il Consorzio Un Mare di Shopping e allestito oltre 200 vetrine della città a tema Champagne. In seguito abbiamo dato vita a una serie di iniziative di inclusione delle attività presenti sul territorio e abbiamo organizzato la Cena di Gala, un evento aperto a tutta la cittadinanza e ai turisti, nelle location più significative del nostro territorio quali Villa della Pergola, la ex Chiesa Anglicana, il Pontile Bestoso, la Piazza Partigiani.
Lo Champagne è un prodotto di nicchia ma nonostante tutto avete ottenuto il patrocinio comunale. Come ci siete riusciti?
Aprendo l’evento al territorio, coinvolgendo le strutture ricettive, i ristoranti, i locali che durante il mese di giugno servono Champagne e propongono menù a tema, e coordinando tutte le vetrine di Alassio che per l’occasione propongono allestimenti tematici. Le associazioni del territorio Assoristobar e Alassio Un Mare di Shopping, in questo senso, si sono rivelati preziosi alleati, insieme a La Marina S.p.A., che gestisce il Porto ‘Luca Ferrari’ e mette a disposizione il parcheggio per gli oltre mille visitatori. Una partnership importante è quella con l’Istituto Alberghiero ‘Giancardi-Galilei-Aicardi’, i cui studenti sono parte attiva durante le due giornate dell’evento. La delegazione Fisar di Imperia e Savona ci ha supportati fin dalla prima edizione mettendo a disposizione oltre 20 sommelier esperti che, insieme ai responsabili delle maison, raccontano l’universo Champagne. Con il Comune, e in particolare con l’Assessore al Turismo Angelo Galtieri, abbiamo un dialogo costante e condividiamo i contenuti di Un Mare di Champagne affinché l’evento sia un valore aggiunto all’offerta turistica di Alassio.
Quante maison erano presenti l’anno scorso e quanti sono stati i visitatori?
64 tra Maison e Vigneron e 1200 visitatori. È stata l’edizione dei record.
L’epidemia Covid-19 ha costretto il Premier a decretare tutta l’Italia come zona arancione. Quanto ha influito sulla città di Alassio?
Tantissimo. Siamo stati tra i primi in Italia a subire gli effetti negativi di questo evento, in quanto meta privilegiata di turisti lombardi e piemontesi. Proprio per questo abbiamo avuto uno dei primi hotel in quarantena, una grande attenzione mediatica e da subito abbiamo compreso la gravità di questa epidemia.
Quanto crede che quest’epidemia influirà sull’edizione di quest’anno in termini di visitatori? È possibile prevedere uno slittamento?
È estremamente difficile fare una previsione anche se, per il momento, l’interesse a partecipare a Un Mare di Champagne è alto sia da parte delle Maison e Vigneron, sia da parte dei visitatori. Per questa ragione abbiamo deciso di proseguire nell’organizzazione dell’evento, allineandoci comunque alle direttive nazionali e valutando giorno dopo giorno l’evoluzione di questa emergenza. Vogliamo essere ottimisti, giugno non è proprio alle porte e vogliamo credere che Un Mare di Champagne possa essere un volano per la ripartenza.
Quante maison prevedete che ci siano quest’anno?
Non abbiamo ancora un numero certo perché questa emergenza ha certamente rallentato lo svolgersi dell’abituale attività di organizzazione di ogni azienda, ma siamo ottimisti.
Crede che il mercato turistico della regione si riprenderà in fretta dopo l’allentamento delle misure restrittive?
Siamo imprenditori e per vocazione siamo ottimisti! La Liguria, e Alassio in particolare, rappresenta una meta turistica privilegiata, un luogo estremamente sicuro, a misura d’uomo e dalle bellezze naturalistiche uniche al mondo, con un clima così mite che la rende fruibile tutto l’anno. Difficile pensare che non riesca a ripartire.
Avete in programma di organizzare un evento sulle bollicine italiane?
Certamente! Anzi, abbiamo già organizzato la prima edizione di ‘Alassio in Bolla’ nel 2018, evento dedicato al mondo dei metodi classici italiani con grande partecipazione di espositori e di pubblico. Vogliamo ripeterlo.