I presidenti delle nove “territoriali” piemontesi hanno fatto presente un lungo elenco di cose che in Italia non funzionano indirizzando direttamente al governo il messaggio. Anche se poi è lo stesso Squinzi a sgombrare il campo dalle polemiche: “Questa manifestazione non è contro un governo o a favore di un altro governo che può venire. E’ una protesta contro una cultura antindustriale che ormai da qualche decennio è diventata prevalente” ha poi aggiunto “Dateci un paese normale e vi faremo vedere di cosa saremo capaci”
Gli imprenditori hanno lanciato un messaggio chiaro: “Vogliamo dire basta a un paese che ha smesso di credere nell’impresa”, evidenzia Licia Mattioli, la presidente dell’Unione industriale di Torino. È lei la regista dell’evento intitolato “Senza impresa non c’è ripresa”. Ed è lei a lanciare una “marcia dei 40 mila” in versione moderna: da domani gli imprenditori potranno contribuire andando sul sito internet www.ripresaeimpresa.it. Qui si svolgerà la “marcia digitale” ideata da Marco Testa del gruppo Armando Testa e da Reply all’insegna dello slogan “Amo l’Italia ma non basta”: Ogni imprenditore potrà realizzare un video di 30 secondi e inserirlo sul sito, per raccontare le cose che non funzionano in Italia e dare, come dice lo stesso Testa, “una scossa, ma con amore”. Al termine della raccolta di tutti i contributi si realizzerà un documento digitale di denuncia da presentare al governo e sempre con il cuore ci auguriamo che questo possa una volta per tutte riuscire a realizzare quei cambiamenti che permettano la ripresa.