A Milano il primo hackathon in rosa: “Smart Girls, Smart City”
Donne e motori? .. che prevedibile luogo comune che vi è appena venuto in mente. E donne e tecnologia? Pensate bene prima di rispondere. Da oggi e per tre giorni Milano si tinge di rosa, un rosa iper tecnologico, un rosa che parla alle donne, fatto da e per le donne.
Siamo nel mese dello STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics) e il progetto, #STEMintheCity, promosso niente meno che dal Comune di Milano, assieme a scuole e Università e con il sostegno delle Nazioni Unite, prova a superare gli stereotipi di genere, andando a scovare giovani studentesse, le migliori in circolazione, all’ombra della Madonnina, capaci di distinguersi nelle materie scientifiche e pronte a far carriera in ambito tecnico-scientifico.
La cultura dell’innovazione, va ben oltre la dimestichezza che tutte noi oggi dimostriamo di avere nei confronti della rete e dei social network e Lenovo, primo produttore al mondo di personal computer ha deciso di schierarsi dalla parte delle donne, al fianco delle istituzioni nel programma di eventi e workshop che fino a sabato animeranno la città di Milano, il tutto in contemporanea al “Girls in ICT Day” istituito dall’ITU (Agenzia Nazionale delle Nazione Unite per le Telecomunicazioni) per avvicinare, anche in questo caso, le ragazze al mondo ICT (in inglese Information and Communications Technology).
La voce che si erge dal coro è quella di una donna, una donna speciale che risponde al nome di Manuela Lavezzari: bionda, biondissima, sposata e mamma di una bambina. E’ lei il marketing Director EMEA (Europa Medio Oriente e Africa) di Lenovo e lei che più di chiunque altro presta il volto e la voce ad un progetto che tutela e valorizza noi donne: “Abbiamo scelto di favorire l’accesso delle ragazze a studi tecnico, scientifici e ingegneristici non solo per una questione etica e di giustizia sociale ma anche e soprattutto economica. Basta vedere manager, tecnici e sviluppatori per lo più uomini. Ciò che si produce in un settore come quello della tecnologia, per il 50% è rivolte alle donne e allora che siano loro a dare valore a ciò che andranno poi ad acquistare”.
Perché un simile impegno di forze e di idee, oltre che economico? Sono solo ragazze, no!?
“Perché mi ritrovo nelle speranze e nei desideri di ognuna di quelle ragazze. La mia è la storia di una donna che lavora nel mondo della tecnologia da oltre 13 anni e che negli ultimi quattro anni ha deciso di impegnarsi attivamente per favorire il successo di altre donne, in questo settore e nella vita. Ecco perché spero che questo sia solo l’inizio. Un bellissimo inizio”.
Sotto i nostri riflettori finisce il momento clou della kermesse: la prima gara di hackathon al femminile, che si svolgerà venerdì 28 aprile, dalle 9.00 alle 21.00, presso Talent Garden. Lo so che sulla testa vi è appena spuntato un punto interrogativo grosso come una magnum di bollicine francesi. Vi state chiedendo cos’è un hackathon? E’ un evento, semplice, al quale partecipano esperti di settori dell’informativa, sviluppatori di software, programmatori e grafici web. Chi sono i nostri esperti? Studentesse, delle scuole superiori, delle università e startupper divise in squadre che si affrontano nella creazione di una nuova app, capace di dar vita ad un modello di città sostenibile e a misura di donna, il tutto utilizzando solo gli ultrabook Lenovo ThinkPad P51s.
Vince il talento, vincono le ragazze come noi, come voi. Si vince per azzerare il divario di genere nel campo delle materie scientifiche. Si vince per stimolare. E soprattutto vincono le migliori, perché la meritocrazia può ancora essere l’unico vero parametro da considerare e perché una donna varrà sempre quanto un uomo, forse anche di più… ma questa è tutta un’altra storia.
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