ALLA GUIDA LO CHEF MICHELANGELO MAMMOLITI
È stata presentata nei giorni scorsi a Firenze, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino la 42a edizione de Le Guide de L’Espresso “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2020”. La guida racconta il lungo viaggio che i cento autori, esperti enogastronomici hanno intrapreso per descrivere l’eccellenza della ristorazione italiana.
Al Ristorante La Madernassa, guidato dallo chef Michelangelo Mammoliti, quest’anno per la prima volta sono stati assegnati 4 cappelli (il massimo è 5), che a leggere la loro “guida alla lettura”, si tratta di una “Cucina Eccellente”. A livello nazionale 27 sono in tutto le strutture che possono vantare un simile riconoscimento, 5 in Piemonte.
La proprietà, Fabrizio Ventura non lesina commenti dopo il riconoscimento ricevuto: “Enzo Vizzari in avvio di presentazione della guida, ha dichiarato che all’orizzonte c’è “poco di nuovo ma molto di buono”, che dire… ci riempie di orgoglio sapere di far parte di quel buono che ogni giorno prova a raccontare l’Italia con i suoi gusti e sapori, facendo cultura intorno a quel patrimonio culturale che è la nostra biodiversità.
Il traguardo raggiunto ripaga dei tanti sacrifici e sforzi che ogni giorno ogni componente della brigata di sala, di cucina e dell’accoglienza fanno per far si che tutto fili liscio, funzioni per il meglio e regali al cliente un’esperienza di gusto capace di andare oltre il semplice “mangiare”. Alziamo l’asticella ancora un po’, cercheremo di crescere ancora, per il momento non possiamo che dire grazie!”.
Il giovane chef Michelangelo Mammoliti raggiunto nella sua cucina a cavallo tra Langhe e Roero si è dimostrato entusiasta per il traguardo appena tagliato: “Ciò che noi ogni giorno facciamo in cucina, nell’orto, nella serra, in giornate come quella di ieri, andata in scena a Firenze, finiscono sotto i riflettori, grazie a dei riconoscimenti che non possono che far piacere e motivare a fare ancora meglio. Ci spingono ad andare un po’ più in là, senza perdere però mai di vista che il nostro mestiere, il mio, quello dei ragazzi che sono in cucina, di chi in sala dirige e di chi accoglie all’entrata è dar da mangiare. A patto che i piatti siano buoni, poi belli, etici, che rispettino la stagionalità, che esaltino la biodiversità del nostro paese, che siano in perenne dialogo con il resto del mondo. Ci trovate a Guarene ma parliamo al mondo. Vi aspettiamo!”.
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