Più stelle meno sbarre
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| Giugno 2017 | 1961 Visite | con Commenti disabilitati su Più stelle meno sbarre

Una cena che riunisce tante eccellenze della cucina italiana per una buona causa. È quella organizzata da Sapori Reclusi, l’associazione culturale nata nel 2010 grazie a un’idea del fotografo Davide Dutto.

Come sempre, le iniziative di Sapori Reclusi si prefiggono di dare visibilità e spazio a chi normalmente vive ai margini della società, come i carcerati che stanno finendo di pagare il loro debito con la comunità e che sono pronti a reinserirsi, con fatica nel mondo fuori dalla prigione.

Per questo Sapori Reclusi ha pensato di affiancare le loro storie ai grandi chef nell’organizzazione di una cena di gala.

Lunedì 19 giugno, all’AC Hotel Torino by Marriot, si terrà quindi l’evento “Più stelle meno sbarre”, che vedrà collaborare il Ristorante del carcere di Torino, gestito dalla cooperativa Liberamensa, e alcuni degli chef che portano alta la bandiera della cucina italiana.

I “Costardi Bros”, Christian e Manuel, Pino Cuttaia de La Madia, Maria Grazia Soncini de La Capanna di Eraclio, Giuseppe Iannotti di Kresios, Stefano Sforza de Les Petites Madeleines, Andrea Larossa del Ristorante Larossa, Marco Avidano della Pasticceria Avidano e Alessandro Levo, residente chef dell’Ac Hotel.

Ospite d’eccezione, Aimo de Il luogo di Aimo e Nadia.

Una cena d’eccellenza, dunque, che andrà a finanziare il progetto Face to Face, che si propone di riflettere sul pregiudizio con cui guardiamo le cose e sui meccanismi sociali, culturali, biologici legati alla visione. A partire da uno degli ambienti più fortemente stereotipati: il carcere appunto. I partecipanti al progetto sono ritratti dal fotografo Davide Dutto in modo anonimo: volti di detenuti e non detenuti, da guardare per demolire gli stereotipi della faccia da delinquente. Gli scatti diventeranno una mostra itinerante che partirà dal Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso di Torino, partner del progetto.

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