MIDO : Never Ending Wonder | Intervista a Cirillo Marcolin.
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| 2016 | Investo Style | News
| Marzo 2016 | 3539 Visite | con Commenti disabilitati su MIDO : Never Ending Wonder | Intervista a Cirillo Marcolin.

Si è conclusa in questi giorni a Milano, l’edizione numero 46 di Mido, il più grande evento internazionale dedicato al mondo dell’eyewear. Fu da record l’edizione del 2015 e a sipario chiuso il segno in fondo alla pagina è ancora un segno +. Crescono gli spazi, con il laboratorio di idee e sperimentazioni MORE! satellite del Desig Lab, che ospita le aziende più audaci, oltre all’avanguardistica Lab Academy. Crescono gli espositori: 106 sono le nuove aziende che hanno deciso di presentare a Rho le collezioni in anteprima mondiale. E crescono soprattutto le presenze, con oltre 52.000 ingressi e un aumento rispetto alla passata edizione del 7%.

Entusiasta il presidente del Mido, Cirillo Marcolin: “Lo scorso anno parlavamo di 49.000 presenze e visti i numeri attuali non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto sin qui. Ho visto effervescenza nel settore, e sentire il bisogno di aumentare gli spazi per far stare tutti è un segno certamente positivo. Siamo soddisfatti di essere riusciti anche ad aiutare dei giovani creativi ad entrare nel circuito della fiera e questo perché il Ministero dello Sviluppo Economico ha riconosciuto il Mido tra le 15 fiere italiane da supportare”.

Parliamo di date. Perché non allinearsi con Micam e Mipel anche per evitare di sovrapporsi alla settimana della moda donna, al Super e al White, tutti appuntamenti che spostano l’attenzione degli addetti ai lavori nel cuore di Milano?

“In qualità di presidente della FIAMP (Federazione Italiana Accessori Moda Persona, ndr) posso ben dire che proprio in questa direzione stiamo lavorando. Servirà avere anche la disponibilità di Fiera Milano, lo si è detto giorni fa in una tavola rotonda assieme al presidente del consiglio Matteo Renzi: dobbiamo fare squadra, sistema. Resta inteso però che i buyer di Mipel e Micam non sono propriamente gli stessi del Mido ma avrebbe un senso logico essere insieme, come già era anni fa”.

Mercati. Chi è più presente in fiera? Chi crea più movimento?

“Il Mido interessa tutti i mercati, è la più completa fiera ottica al mondo perché copre ogni singolo momento del processo di realizzazione di un occhiale, dalla creazione alla progettazione passando per la realizzazione. Parliamo di una fiera dove la domanda nasce dall’offerta e non il contrario. L’America è ben rappresentata, come anche la Francia. Ricordiamo che l’Italia esporta il 90% del suo fatturato”.

Negli ultimi anni in Italia, sempre a Milano è nato il Date, la fiera dell’occhialeria di ricerca. Lo avvertite come un competitor?

“Siamo parte integrante dell’organizzazione. Mido non vuole e non può essere presente solo a Rho. Era al Pitti e al FuoriSalone, non ci saremo quest’anno solo per la contemporaneità della fiera di settore di New York”.

Entriamo nel vivo delle collezioni: il Mido è più uomo o donna?

“E’ il mercato che decide questo dato. Se vai verso la moda è donna per forza, sono quelle le collezioni che continuano a farla da padrone con una crescita importante dell’unisex”.

Social. Il mondo cambia. Ci crede il Mido nel nuovo modo di fare comunicazione?

“Tanto, a dicembre siamo andati a New York a presentare la fiera ai blogger: vogliamo ringiovanire sempre più il nostro aspetto, siamo andati in streaming nei momenti topici della fiera, abbiamo coinvolto Rds nel nostro progetto e seguito da vicino tutti i social di riferimento legati alla fiera. Non si può fare a meno della comunicazione”.

La parola ai designer

Saraghina – Angelo Di Stefano

Un’edizione molto positiva, soprattutto per la percentuale di stranieri, che arrivano a coprire il 60% del nostro mercato. Nelle tendenze tornerà di moda la mascherina sia da vista che da sole, ma non totale. Lo specchiato andrà meno per lasciar posto a dei toni pastello. Ci vediamo al Pitti a Giugno.

Pugnale&Nyleve – Emanuele Pugnale

Una esperienza positivissima con un mercato diviso esattamente a metà: 50% stranieri e 50% italiani. Nelle prossime collezioni spazio all’abbinamento dell’acetato con il metallo, per arrivare poi ad avere solo metallo. Siamo per i materiali nobili e il nostro metallo è il titanio. Nella cartella colori pesco dal nero/oro e dal rosa. Chi veste Pugnale & Nyleve? Un uomo come Marchisio e una donna come Kasia Smutniak. Cina e Giappone i nostri mercati di riferimento.

Sabine Be – Sabine Vagner Be

Dopo la bellissima esperienza al Silmo di Parigi aver scelto di presentare le nostre collezioni al Mido è stata una decisione quanto mai vincente. Eravamo all’interno dell’area Ab Academy e l’idea di far parte di una nicchia di creatori mentali mi piace molto. Siamo sul mercato da appena due anni ma abbiamo saputo ritagliarci la nostra fetta di mercato: America, Australi e Sud Africa sono i nostri mercati più floridi

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