Non è un semplice lancio commerciale, quello andato in scena nei giorni scorsi a Milano, presso il Ricci, il ristorante di Joe Bastianich e Belen Rodriguez. E’ stata presentata una maionese ok, ma anche un programma dettagliato per tutti i food lovers italiani, con un contest dedicato agli amanti dei burger gourmet. Nell’aria quel sapore newyorkese che spesso Joe Bastianich ci ha condiviso, nero su bianco le sue ricette inedite, create per esaltare il gusto inconfondibile della maionese Hellmann’s, icona di New York da più di 100 anni e dei locali alla moda di tutto il mondo. E’ proprio a New York, patria nota per l’hamburger, che Richard Hellmann nel lontano 1913 ha creato nel suo piccolo delicatessen a Columbus Avenue, la ricetta della maionese ormai preferita al mondo da oltre 3 generazioni (dati di vendita a volume globali forniti da Nielsen, anno terminante Settembre 2015, ndr).
Kris Grove, dj e voce di Radio 105, ha fatto gli onori di casa, mentre Joe Bastianich ha svelato in anteprima la ricetta iconica creata ad hoc, ispirandosi al mondo del brand. Burger, pepe nero, olio di semi di girasole, cipolla rossa, lattuga e American Cheese sono gli ingredienti per potersi preparare home-made il “REAL Burger Gourmet” che come vuole la tradizione “made in U.S.A” prevede l’aggiunta della maionese Hellmann’s, disponibile da alcuni giorni nei migliori supermercati e ipermercati delle principali città italiane e protagonista di “Master Burger NY Edition”, un calendario di eventi che coinvolgerà il mondo della ristorazione e i locali di tendenza in Italia.
Joe, nell’arrivo in Italia di Hellmann’s c’è il tuo zampino?
Nell’arrivo del prodotto no, era tempo che lo stavamo aspettando anche perché la maionese che esiste qui è un po’ diversa. Ci sono tutte le meravigliose eccellenze italiane che vengono quotidianamente importante ma ci voleva anche questo scambio di prodotti al contrario. Sono onestamente contento di far parte di questo lancio tutto italiano.
Siamo al Ricci, a casa tua: in carta c’è il Real Burger Gourmet?
Abbiamo in carta il Ricci Burger & Fries: è un po’ panino classico che viene presentato nella variante con formaggio e patatine. Non è un panino “gastronomico” ma è molto buono oltre che grande.
Il tuo panino preferito dentro che ingredienti ha?
E’ croccante, con le cipolle stufate, il formaggio bianco e il pane di farina di patate.
A tutti quegli italiani che storceranno il muso per l’arrivo, sul mercato, di una maionese americana cosa diciamo?
Di tutti i prodotti intorno ai quali puoi fare snobbismo, la maionese è quello che si difende di più. È un prodotto reale fatto con prodotti reali. Non c’è nessun ingrediente sintetico dentro e poi fa realmente parte della nostra cultura e ha il suo posto a tavola, al fianco di tanti altri cibi. Ha un senso, ecco.
Lo street food non è un concetto italiano ma stiamo provando a farlo entrare nella nostra quotidianità. Cosa ne pensa?
Lo street food non è neppure un concetto, è un termine che a me non dice nulla, in America non esiste. Esiste altro.
Cosa vuol dire fare l’imprenditore, oggi, in Italia?
Come imprenditore a livello globale faccio tante cose, forse le cose che faccio in Italia sono molto più legate alla passione che al profitto e alla sua marginalità. In un mondo in cui conta solo fare business mi piace l’idea di poter fare cose legate alle mie passioni, principalmente legandomi ad aziende agricole, dove trasformo le uve in vino e a tutto quello che gira intorno a quegli acini, come un ristorante dove andare a proporre quei vini.
Cosa ti riesce meglio fare?
Andare sullo skateboard… sono bravissimo.
E’ difficile essere semplici: questo è uno dei motti della scuola di cucina di tua mamma Lidia. Sei d’accordo?
La semplicità è bellissima. E’ difficile essere semplici e questo vale per tutte le sfere della vita, vale nella musica, vale quando parlai con la gente, vale tanto in cucina. Non si può nascondere tra tante cose inutili: essere semplici vuol dire avere la sicurezza di poter presentare un discorso, una canzone o un cibo che non nascondono niente. Vuol dire essere onesti.
Sei su Sky Uno con il nuovo talent televisivo (Bar Fight, ndr), dedicato ai baristi italiani, che ti vede al fianco del patron Illy, Andrea e di Teo Musso, mastro birrario in casa Baladin. Come sta andando?
E’ il primo format televisivo che ho creato io. Abbiamo abbinato l’idea del bar caffè italiano a quello dell’imprenditore. È un racconto diverso per la tv italiana: mi piace. Vediamo come va.
In Piemonte nasce la birra Baladin dalla mente di Teo Musso, l’altro compagno di avventure in Bar Fight. Com’è Teo?
E’ un pazzo visionario: ha un’abilità nella comunicazione che definirei straordinaria. E’ bravo, bravo.
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