Se anche voi pensavate che la generosa quantità di rupie che Ratan Tata ha versato nelle casse della Factory di Coventry non avrebbero portato risultati degni della storia del marchio, beh, direi che vi dovrete ricredere; personalmente ritengo che mai, come in questo periodo, la Jaguar abbia (e stia) per produrre vetture desiderabili, innovative e di qualità.
Nel caso della F-Type, inoltre, si è partiti proprio dalla versione convertibile per far vedere come l’azienda sia viva e propositiva, pronta a sottolineare la passione e il desiderio della guida “en plein air” (anche se rappresenta solo una nicchia del mercato globale) e a conquistare nuove tipologie di clienti (leggere: “più giovani”).
Inizierò col dire che le somiglianze con la sua progenitrice E-Type non sono molte, ma forse è meglio così… Non amo i confronti e questa spider è una sportiva “nuova” che cerca, però, di mantenere i valori imprescindibili del marchio, ossia materiali e finiture di alto livello.
Pelle di ottima qualità a profusione, cuciture a vista, inserti in alluminio e bocchette di areazione a scomparsa; mi viene illustrato anche un sistema di Infotainment all’avanguardia che ha, tra le sue funzioni, molti abili giochini di marketing: indicatore di forza “G”, laptop timer, che magari molti non utilizzeranno mai, ma che fanno molta coreografica scena.
Interessante, invece, la possibilità di poter agire (sempre attraverso il touchscreen a colori da 8″ del sistema “Configurabile Dynamics”) alla selezione dei vari parametri di guida: sospensione, volante, cambio, ecc.
La posizione del guidatore è perfetta (ecco perchè Jaguar definisce “1+1” l’abitacolo della sua sportiva) e la cosa che si apprezza di più è proprio l’esperienza di guida: istintiva, intuitiva, intensa; una volta tanto non esagera nemmeno la brochure ad usare questi termini e ci vuole davvero un attimo perché si crei una perfetta interazione tra il pilota e la vettura, tanto che l’abitacolo sembra creato su misura per chi guida e al passeggero non rimane che tenersi saldamente alla maniglia centrale, unico vezzo a lui dedicato.
Particolarmente riuscita è la vista posteriore, con i gruppi ottici molto sottili, il vistoso diffusore è l’ala mobile (che fuoriesce automaticamente oltre i 100 km/h e scompare al di sotto dei 60 km/h)
La Jaguar dice che venderà le tre motorizzazioni della F-Type in egual misura; io, invece, penso che la privilegiata sarà la V6 Supercharged da 380 CV; 40 ronzini in più (rispetto al motore d’ingresso) potrebbero sembrare pochi ma, fidatevi, trasformano la Jag in una macchina decisamente più veloce, quindi il nostro “investimento” va sulla F-Type S.
Con questo motore il telaio è perfettamente bilanciato, anzi, è proprio con il 3.0 che si hanno le maggiori doti di precisione e reattività; il guidatore può sfruttare al massimo le prestazioni tanto che, anche in modalità “Dynamic” (la mia preferita), il sistema di sospensioni attive le permettono di essere docile come una vera Jaguar richiede.
Nonostante sia “poco” più piccola di una XKR, guidandola in modo vivace e sostenuto sembra “molto più” piccola e meno impegnativa di una XKR, soprattutto sul bagnato (per cui è stato dedicato anche un settaggio specifico). Lo abbiamo capito dopo aver lasciato Cherasco (sede del nostro shooting fotografico statico) per arrampicarci sulle colline del Barolo. Grandi accelerazioni e in curva quella gradevole sensazione che permette di giocare con l’acceleratore, con il posteriore che entra in un leggero sovrasterzo progressivo (controllabile senza fatica) e porta i suoi limiti sempre più in alto. La Jag scoda, fa divertire, ma non mette mai ansia; il differenziale autobloccante permette di derapare con pieno controllo del mezzo e, nello stesso tempo, di acquisire velocità. Il merito è anche dell’ESP, che già in modalità normale lascia un buon margine di controllo al guidatore, mentre in quella intermedia mette la pezza solo prima di far danni. Consigliato anche il sistema “Jaguar High Performance” (optional) per le inevitabili frenate a cui dovrete abituarvi, se ne guidate una, alla vista degli autovelox.
Penso, inoltre, che la rapidità del cambio automatico ZF a 8 rapporti non faccia rimpiangere un “manuale” e si integri perfettamente, con il suo software intelligente e adattivo, alle qualità dinamiche della vettura, sia quando si selezionano le marce attraverso i paddle, sia quando gli si fa gestire le cose (autonomamente) in “D”, con buona pace dei doppia frizione concorrenti. Ci ho provato: andavo rilassato in 6 (i rapporti sono, addirittura, otto nel Quickshift) ed ho infilato il più rapidamente possibile la 3; il risultato è stata una scalata immediata, perfetta, accompagnata da un sound coinvolgente !
Idem se siete in manuale e decidete di fermarvi in 2°: lui mantiene questo rapporto e dovrete essere voi, con la leva del cambio (tipo joystick) o tramite le levette anodizzate al volante (colore oro, come tutti i componenti legati alle prestazioni della vettura) a mettere in 1° per ripartire.
La cappotte ha un’ottima insonorizzazione e impermeabilità, può essere azionata anche in movimento (fino a 50 km/h) e impiega 12 secondi per farvi godere del vento tra i capelli.
Di serie anche il tasto che permette di dare libero sfogo allo scarico, progettato in collaborazione con Ducati, che risulta però (rispetto a quello del V8) dal suono più artefatto, quasi fosse preso dalla PlayStation; ovviamente lo lascerete sempre inserito e vi servirà solo per evitare di incorrere in qualche sanzione per il disturbo della quiete pubblica.
Con l’arrivo imminente della Coupè, sono molto indeciso su quale delle due carrozzerie consigliare: il vento tra i capelli della Convertibile o la capacità di carico (bagagliaio da 407 litri) della Coupè ?
Si sa, per una due posti “secchi” abbattere i sedili è una cosa praticamente impossibile, quindi bisogna attentamente analizzare l’unica capacità disponibile del vano bagagli: quella minima di 196 litri, perché l’inglese aperta ospita, proprio li, la batteria ed il serbatoio lavavetro (per una miglior distribuzione del peso)… Ma, forse, anche chiedersi quale delle due guiderebbe Diabolik può aiutare…
Un vero peccato, quindi, lasciare quest’oggetto, nella maggior parte dei casi, al pubblico di americani (soprattutto della west coast), inglesi e tedeschi, in rigoroso ordine di importanza di mercato; a noi non rimane che sperare che, prima o poi, anche in Italia l’auto sportiva non sia più vista solo come un “demone” da vessare, ma ossigeno la cui vendita aiuterebbe le tasche del nostro Paese.
Un ringraziamento speciale alla Concessionaria Jaguar bi-Auto Group di Torino, che ci ha supportato nella realizzazione del servizio.
InvesTo NO
In “Drive” il display non visualizza la marcia inserita; lo fa solo in modalità “manuale”, dopo aver usato (per una volta, al fine di scalare o aumentare il rapporto) i paddle o la leva del cambio;
Aletta parasole sportiva, con specchietto di cortesia, optional a 70 euro;
Un accessorio che, una volta tanto, non è optional, ma di serie: il super bollo !
InvesTo SI
Il V6 da 380 CV. Secondo noi il miglior compromesso telaio-motore;
Il sistema stop-start: talmente veloce che in città si può anche pensare di utilizzarlo;
Gli scarichi centrali, che fanno molto E-Type.If you thought that the huge amount of Rupees that Ratan Tata has poured into the coffers of the Factory of Coventry would not have brought significant results in the brand history, well, I’d say you’ll change your mind; I personally think that, never as in this period, Jaguar has produced (or it is producing) desirable, innovative and high quality cars.
Besides, for the F-Type the convertible version has been the first one to be produced to show how alive and proactive the company is; the company wants to emphasize the passion and desire for driving “en plein air” (even if it represent just a niche of the global market) and to win new customers (e.g.: “younger people”).
First of all, the similarities with the E-type are not many, but maybe it is better that way… I do not like to make any comparisons and this spider is a “new” sport car that tries, however, to maintain the essential values of the brand: materials and high quality finishes.
High quality seats with leather facings, aluminum console finisher and retractable air vents; I was shown a state-of-the-art Infotainment system featuring many marketing tricks: G-Force meter, lap time that many will not even use but they are choreographic.
It is interesting, however, how the driver can control (through the “Configurable Dynamics System” on the 8-inch Touch-screen) different driving parameters: throttle, steering, shifting, ect.
Jaguar sporting car seat configuration (1+1 ) perfectly wraps around the driver and driving is the most appreciate experience: instinctive, intuitive, alive; for once, the brochure does not exaggerate: it only takes a moment to feel a perfect interaction between the driver and the car as the cockpit architecture seems to be tailor made for the driver and the only luxury for the passenger is to grab the door handle.
The rear view is particularly successful: slim headlight unit, the important diffuser and the rear spoiler (which automatically deploys over 100 km/h and disappears under 60 km/h).
Jaguar says that all three models of the F-type range will equally sell; I think though, that the 380 HP V6 Supercharged will be the more successful one; 40 more nags (compare to the standard engine) might seem not much but, trust me, they transform the Jag into a much faster car, therefore we will invest on the F-Type S.
With this engine, the chassis is perfectly balanced, but the 3.0 engine has the greatest qualities of precision and responsiveness; the driver can take full advantage of the car performances as, also on “Dynamic” mode (my favorite one), the active suspension system allow the car to be more docile, as true Jaguar.
While driving, despite being a “little” smaller than a XKR , it seems to be “much” smaller and less demanding than a XKR , especially on wet asphalt (for which you need a specific setting). We had this feeling after leaving Cherasco (our photo shooting location) to climb the Barolo hills. When accelerating on a curve you can play on the accelerator, and soon you will feel in the back of the car a light progressive oversteer (easy to control), pushing its limits.
The Jag skids, it is fun, but you are not worried; the electronic active differential allows full control of the car and, at the same time, to accelerate. Thanks also to the ESP which, already in normal mode, gives the driver a good control of the car, meanwhile in intermediate mode put a patch on it just before the making any damages. Also recommended is the “Jaguar High Performance” (optional) for breaking, which you will have to get used to if driving one, in case of speed cameras.
I also think that the ZF eight closely-spaced gear ratios shift does not make you regret the “standard” one, and it is perfectly integrated, with its intelligent and adaptive gearbox’s control system, to provide a truly dynamic experience. Intelligent and adaptive software automatically modifies the gearshift strategy, ensuring the right gear is selected for every situation. For the sake of competitors’ double clutches. I tried: driving in 6 gear (8 gears in the Quickshift) I quickly changed in 3 gear: it was easy and smooth, with an involving sound!
Same thing if you are driving “standard” and you decide to stop in 2 gear: the car stays in 2 gear and you can change gear with the shift stick (like a joystick) or through the levers on the wheel (gold, as all the other car performance elements).
The convertible roof is built with composite materials specifically engineered to reduce wind and road noise; even the roof is fast – raised or lowered in just 12 seconds (at speeds of up to 50 km/h)
The active sports exhaust button is a standard feature, designed with Ducati, which makes the sound (compare to the V8) more unnatural, PlayStation sound. As an option the system also allows the driver to use a button on the centre console, to manually activate the bypass valves. Of course you will lways have the button on in order to avoid any fine for disturbing the peace
With the arriving of the Coupé, I am really undecided which of the two bodies to suggest: the wind blowing in my hair while driving in a Convertible or the van capacity (407 liters) of the Coupé?
For a “straight” two seats car to lower down the seats is almost impossible, so we better closely evaluate the language van capacity: 196 liters minimum, because the car has in trunk the battery and the windshield fluid container (for a better weight distribution)… But, maybe, wondering which of the two would drive Diabolik…
It is such a shame, then, to leave this object to, in strict order of importance, the American (especially from the West Coast), English and German public; we can only hope that sooner or later, sport cars in Italy will not be consider a “demon” to fight but oxygen, whose sale would help the pockets of our country.
A special thanks to bi-Auto Group Jaguar Dealer in Turin which has supported us during the test drive and photo shooting.
InvesTo NO
In “Drive” mode, the displays does not show which gear is on; it shows only in “manual” mode after using (once, to change gear or to change the ratio) the paddle or the shift gear; Spot sun flap, with courtesy mirror, as an optional for 70 euro; One accessory, for once standard and not optional: the super road tax!
InvesTo YES
The V6 – 380 HP. The best compromise body-engine; the stop-start system: so fast to be used also in the city; the central exhaust system, so E-Type.
» 2014 – Numero 1 » Jaguar F-Type V6 Supercharged SJaguar F-Type...