Il primo giorno in cui le donne hanno potuto guidare
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| Settembre 2018 | 2942 Visite | con Commenti disabilitati su Il primo giorno in cui le donne hanno potuto guidare

La storia dei diritti delle donne in Arabia Saudita

Sono passati poco più di due mesi da quel 24 giugno, giorno in cui in Arabia Saudita è ufficialmente e definitivamente caduto il divieto per le donne di guidare. Era l’unico paese al mondo con una simile limitazione ancora in vigore e anche se la fine del divieto era stata annunciata lo scorso settembre dal re Salman, le prime patenti erano state distribuite solo all’inizio di giugno.

Abbiamo vissuto un momento storico senza forse rendercene conto appieno ed è giusto parlarne ancora per non dimenticare i privilegi che da sempre ci sono stati dati grazie alle lotte che altre donne hanno fatto per noi, prima di noi. Dalle pagine del nostro sito è chiaro come quello delle Auto e dei motori sia per noi un tema importante alla stregua di tanti altri affrontati dalle pagine della rivista.

Non siamo femministe. Siamo donne e ogni volta che qualcuno quando parlo di motori con un sogghigno mi dice: “Donne e motori pericolo costante” sorrido e non replico perché la pochezza dei suoi limiti si commenta da sè.

Molte ragazze, donne, madri, sorelle sono salite in macchina immediatamente dopo l’abolizione del divieto, a mezzanotte, alcune di loro negli anni si sono riunite nell’associazione “Women2Drive” con il solo fine di sfidare l’ingiusto divieto di mettersi alla guida previsto nel loro paese dal 1990. L’Associazione, che chiedeva alle donne saudite con patente internazionale di mettersi alla guida e filmarsi è attiva dal 2011 e prende ispirazione dalle immagini della cosiddetta primavera araba, in cui le donne di Egitto, Yemen, Siria e Libia protestavano accanto agli uomini per chiedere la fine del regime.

Ma sapete quale è il primo giorno in cui le donne hanno potuto guidare?

Il nostro Occidente è sempre stato un esempio di pari diritti e pari opportunità ecco perché la prima persona a fare un viaggio in automobile fu nel 1888 proprio una donna, Bertha Benz, moglie dell’ingegnere che progettò la prima autovettura. E siamo ancora a 30 anni di distanza dal concedere alle donne il diritto al voto (in Germania). Bertha aveva 4 figli con sé in macchina, 100 km davanti a sé da percorrere e la mamma ad aspettarla alla fine del viaggio. In Italia invece, dove non ci sono mai stati divieti particolari per le donne, la prima a prendere la patente fu nel 1907 Ernestina Prola.

Nasce dopo tutte queste riflessioni, nasce per far cadere ogni discriminazione di genere il World Driving Day, giornata mondiale in cui uomini e donne sono stati invitati a festeggiare il diritto alla guida, per tutti, nessuno escluso. La saudita Aseel Al Hamad, pilota da competizione che non ha mai gareggiato nel suo paese, ha festeggiato a bordo di una Jaguar F-TYPE la revoca del divieto.

Aseel è la prima donna membro del Consiglio della Federazione Automobilistica dell’Arabia Saudita, oltre a rappresentare il suo paese nella Commissione Women in Motorsport della FIA: “Amo da sempre le auto – dichiara Aseel – ma questo è stato il miglior momento passato alla guida. Nel mio paese, libera. Spero che molti automobilisti in tutto il mondo abbiano condiviso con noi un momento di guida memorabile usando #worlddrivingday”.

Jaguar collabora con oltre 40 Università ed Istituzioni Accademiche a livello globale per mettere appunto delle soluzioni per la mobilità e finalmente è stata stretta una partnership anche con l’Università dell’Arabia Saudita che consentirà alle più brillanti giovani menti dell’Arabia Saudita di forgiare le future innovazioni. Come ci auguriamo che sia il futuro? Autonomo, Connesso, Elettrificato e Condiviso.

In rete sono stati tanti poi i video che hanno dato un seguito alla notizia: la conduttrice televisiva e scrittrice Samar Almogren tramite la pagina twitter della BBC ha dichiarato di non aver mai provato una sensazione più bella di poter andare a lavoro in macchina, accompagnare i suoi figli a scuola, visitare il suo paese.

Bello ma soprattutto prezioso il contributo video condiviso dal principe saudita Alwaleed bin Talal seduto sul posto del passeggero mentre sua figlia guida.

Morale della favola… perché le favole, a lieto fine, hanno sempre una morale da tenere a mente sullo sfondo: non date per scontato mai nulla, neppure il piacere di guidare e il diritto di stare al volante di un’automobile perché a tante donne è stato vietato fino a poche settimane fa e magari ancora lo sarà, per il quieto vivere, nonostante il divieto sia “ufficialmente” caduto.

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