Il mattone è solido, sicuro, affidabile. Ma si muove. Oh, se si muove. Almeno per quanto riguarda l’andamento dei suoi prezzi. In tutta Italia, infatti, il dato continua a mostrare oscillazioni, anche importanti, che spiegano da vicino il conseguente andamento del mercato immobiliare nel suo complesso, tra domanda e offerta. Soprattutto se si parla di abitazioni per famiglie. In particolare, Firenze e Roma, in questo inizio di 2016, stanno diventando più care, mentre altre grandi città italiane marciano in senso contrario, come Napoli, Genova, Torino e Milano. In generale, però, la sensazione è che la discesa stia terminando. E in alcuni casi la pianura stia addirittura diventando lievemente inclinata verso l’alto. Bene per chi vende, un po’ meno per chi compra. Anche se gli ultimi anni – tra tassi sui mutui e valori al metro quadro – hanno dato decisamente una spinta con pochi precedenti.
Ma andiamo con ordine: il punto di partenza, per chi – bussola alla mano – cerca di orientarsi tra i cartelli “vendesi” appesi ai quattro angoli della penisola, è legato ai dati Istat, che nei giorni scorsi hanno ufficializzato l’onda del mattone. Un’onda che ha fatto registrare un rallentamento del calo evidenziato negli ultimi anni. Un modo arzigogolato per dire che sì, i prezzi scendono ancora, ma meno rispetto al passato. E in alcuni casi – come accennato – ricominciano anche a salire. Le cifre dicono nel 2015 i prezzi sono diminuiti del -2,4% rispetto all’anno precedente, un dato comunque inferiore rispetto al -4,4% registrato l’anno precedente, il 2014. E la tendenza alla frenata si sta manifestando anche i questi primi mesi dell’anno. “I primi tre mesi dell’anno confermano questo trend – afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del centro Studi di Casa.it, portale specializzato nel settore delle compravendite immobiliari -. La variazione tendenziale rispetto ai primi 3 mesi del 2015 denota un rallentamento della discesa dei valori pari a -0,3%”.
Dunque, ancora un segno negativo, ma rasente allo zero. In pratica, una sostanziale stabilità rispetto al passato recente. Con differenze geografiche anche piuttosto nette: le prime inversioni di tendenza sui valori si riscontrano in due delle città più belle d’Italia, dunque a Firenze (+0,8%) e Roma (+0,6%). Mentre le città che “soffrono” ancora (almeno dal punto di vista di chi vuole vendere) sono Napoli (-3,6%) e Genova (-1,9%). Calo, ma più contenuto, per Torino (-1,3%), Milano (-1,1%) e Palermo (-0,8%). Prezzi stabili a Bologna (-0,1%). Tra le città più care si evidenziano Milano (3.900 euro al metro quadro), Roma (3.600 €/mq) e Firenze (3.340 €/mq). Decisamente più abbordabile Palermo (1970 euro al metro quadro), ma anche Torino (2350 euro) e Napoli (2650).