Il mercato delle case sta lievitando. Dopo anni falcidiati dalla crisi e dunque dalla contrazione della domanda, la voglia (e la disponibilità economica) di comprare un immobile era letteralmente caduta in letargo, congelata in attesa e nella speranza di tempi migliori.
Ora, qualcosa sembra essere cambiato. Un po’ per il prevedibile calo dei prezzi al metro quadro (l’incrocio tra domanda e offerta ha dovuto, giocoforza, andare a incontrarsi un po’ più in basso, secondo una delle leggi macroeconomiche più elementari), un po’ perché il clima di fiducia sembra essere almeno in parte migliorato. Lo dicono i dati dei primi nove mesi del 2016, diffusi dall’Agenzia delle Entrate e “ampliati” dal portale specializzato casa.it: da gennaio a giugno, in tutta la Penisola la domanda di abitazioni è cresciuta del 6%. Una cifra che vede alcune metropoli mostrare una vivacità ancora maggiore. Milano, su tutte, che letteralmente decolla sfiorando la doppia cifra (+8,9%), ma anche Roma (+6,9%) e Torino (6,2%). Attive, anche se al di sotto della media nazionale, anche città come Firenze (+5,8%), Bologna (+5,2%), Palermo (+5,1%), Genova (+4,9%) e Napoli (+4,8%).
Ma di fronte a tanti segni “più”, è necessario tenere presente anche un asterisco da ammonimento: la crescita è stata tumultuosa soprattutto nei primi quattro mesi, per poi frenarsi un po’.
Sul fronte dei prezzi degli immobili residenziali in offerta sul mercato, invece, la tendenza continua a essere in flessione: a settembre il calo è dell’1,6% e le città italiane che hanno sofferto maggiormente sono Firenze e Genova (-3,5%). Calo, seppur più contenuto, per Napoli (-1,5%), Milano (-1,3%), Bologna e Palermo (-1,2%), mentre risultano sostanzialmente stabili Torino (-0,6%) e Roma (-0,3%). Tra le città più care si confermano Firenze (3.970 euro al metro quadro), Milano (3.900 euro al metro quadro) e Roma (3.500 euro al metro quadro).
Difficile tuttavia avere uno spaccato altrettanto positivo da qui alla fine dell’anno, viste le tante incognite e le tante incertezze che regnano all’interno e all’estero dei nostri confini nazionali. “Sulla base soprattutto della vivacità dimostrata nella primavera di quest’anno – commenta Alessandro Ghisolfi, responsabile del centro Studi di Casa.it – le stime per fine 2016 erano ampiamente positive. Negli ultimi tre mesi tuttavia la spinta propulsiva sembra aver perso brillantezza, proprio nel periodo in cui storicamente il mercato ha sempre dato le migliori performance. Sulle decisioni di acquisto pesa nuovamente il clima di incertezza generale che rimane di sfondo alle evoluzioni del mercato. Incertezza soprattutto legata alle vicende politico economiche non solo del nostro Paese, ma internazionali (Brexit è l’esempio ultimo e più significativo)”.
Per avere certezze e stappare bottiglie di spumante, si dovrà ancora attendere.
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