Vi avevamo già parlato di questo progetto tutto italiano di design volto alla scrittura, che da oltre un decennio lavora al perfezionamento di un font capace di aiutare i lettori portatori di dislessia a superare i loro limiti, oltre ad essere in grado di facilitare la lettura in tutti i normodotati.
Il percorso di studi intrapreso inizialmente dal designer Federico Alfonsetti, da Enzo Bartolone e da Nino Truglio, ha potuto raggiungere traguardi importanti negli ultimi anni grazie anche all’arrivo in società dell’investitore Marco Canali e del consulente, soprattutto per i mercati esteri, di Uberto Cardellini.
Un font ibrido – dal disegno essenziale – utile a prevenire lo scambio percettivo tra lettere simili per forma, capace di contrastare l’effetto affollamento percettivo (crowding effect) dando così maggior respiro alla lettura e che presto raggiungerà oltre 250 milioni di persone, il numero esatto che nel mondo e in 13 Paesi diversi utilizzano l’alfabeto Cirillico e il Greco Copto. Il designer Federico Alfonsetti non lesina commenti sulla questione.
Quali sono i progetti futuri su EasyReading?
Per l’inizio del 2018 il font EasyReading sarà disponibile nella versione implementata “Pro”, che comprenderà, oltre l’attuale alfabeto Latino Extended che con i suoi 811 caratteri supporta tutte le lingue che usano l’alfabeto latino, anche gli alfabeti Cirillico e Greco-Copto.
Alla realizzazione, design e informatizzazione, di questa nuova versione di EasyReading sta lavorando con noi un affermato team di type-designer torinesi: Piero e Chiara De Macchi e Silvio Bosco.
Anche questi alfabeti avranno uno specifico design in grado di agevolare la lettura ai dislessici?
Ovviamente anche questi due nuovi alfabeti – come quello latino – sono realizzati con un approccio alla metodologia del Design for All per renderli particolarmente agevolanti per i lettori dislessici ma nel contempo di alta leggibilità per tutti.
Quali sono i numeri per capire l’importanza dell’alfabeto Cirillico?
Il Cirillico, parlato da oltre 250 milioni di persone in 13 Paesi diversi, è il terzo alfabeto ufficiale dell’Unione Europea. Realizzato nella versione Extended comprende 276 caratteri che supportano sia le lingue slave (il russo, l’ucraino, il bielorusso, il bulgaro, il macedone, il serbo, il ruteno, il bosniaco e il montenegrino) che quelle non slave (parlate in alcune delle ex repubbliche sovietiche e nell’odierna Federazione russa) e avrà inoltre anche le lettere arcaiche.
Perché avete sentito la necessità dell’alfabeto Greco, in fondo parliamo di una lingua poco parlata nel mondo?
L’alfabeto Greco-Copto, anch’esso realizzato nella versione Extended comprende 360 caratteri che supportano il Greco Moderno ma soprattutto quello Antico.
Infatti se il Greco Moderno è parlato solo in una piccola area geografica da 15 milioni di persone, quello Antico è un alfabeto “molto potente” per il suo utilizzo – a livello mondiale – nella didattica-culturale, pensiamo alle traduzioni dal greco antico.
Dovremmo attendere ancora tanto per l’arabo e il cinese?
Per le lingue semitiche come l’arabo e per quelle logografiche come il cinese la faccenda si complica assai. Ma la curiosità non ha confini… e noi siamo molto curiosi!
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