Abbiamo intervistato il presidente di Gerla 1927, Roberto Munnia, che ha saputo trasformare la storica pasticceria in uno dei gruppi della ristorazione piemontese più forti.
Roberto Munnia, dopo aver lavorato per la ditta di famiglia, leader nella produzione di elettromandrini per macchine utensili , ed in due fondi di private equity nel 2011, si imbatte proprio per lavoro in qualcosa che lo colpisce: la pasticceria. Per questo motivo, acquista Pasticceria Gerla, che all’epoca è una piccola realtà. Nata nel 1927, nel 2011 ha solo 7 dipendenti e un fatturato che non raggiunge i 500.000 euro.
Com’è avvenuto il folgorante, e oseremmo dire, dolcissimo incontro con questo settore ?
Avendo fatto per alcuni anni l’industrial partner del fondo di private equity ho valutato e conosciuto molte aziende in parecchi settori, il settore food è stato a mio avviso il più interessante e quello nel quale mi sentivo di investire il mio tempo ed i miei soldi . Quindi quasi un richiamo naturale.
Come anticipato, nel 2011 il marchio Gerla aveva solo 7 dipendenti e Lei è riuscito in poco tempo a cambiarne dimensioni e fatturato. Qual è il segreto ?
Potrà sembrare retorica, ma sicuramente il segreto è basato su quello che dovrebbe essere la “normalità” per tutti i progetti, ovvero, il fare bene e con passione; qualità dei prodotti e del servizio, continua innovazione, serietà nei rapporti con clienti e fornitori, totale coinvolgimento dei dipendenti nel progetto Gerla.
A proposito del Team in che modo effettua la ricerca delle risorse umane?
Trovare del personale preparato non è semplice. Per facilitare questo compito, ho aperto lo scorso anno la Gerla Academy, nello specifico una scuola di formazione per camerieri, barman, pasticceri e cuochi. È stata creata all’Engim-Artigianelli, e si avvale della partnership di Lavazza, Delifrance, Franciacorta,Ca’d’Or e Astec. I corsi hanno una durata da novembre a giugno per un totale di 990 ore di formazione, e tra i docenti ci sono campioni mondiali di pasticceria, enologi, cake designer, chef, barman professionisti, commercialisti, avvocati. Tutto ciò, consente ai ragazzi di prepararsi adeguatamente al mondo del lavoro nella ristorazione sotto tutti gli aspetti.
Ci sono periodi dell’anno in cui la domanda è più forte e altri in cui lo è meno, In che modo affronta quei periodi? Tagli o investimenti ?
Il nostro lavoro è imprevedibile. Ci occupiamo di servizi catering ed abbiamo locali stagionali, due locali in montagna a Sansicario, un circolo di golf e due teatri. Per questo motivo il nostro staff di persone flottanti è composto da 140 persone.
Ci dica ora, se tra le sue location ce n’è una in particolare alla quale è più affezionato ?
Solitamente un genitore non ha un figlio prediletto, ma ammetto che proprio perché padre, il Papo Kitchen & Fish, è dedicato a mia figlia che mi chiama da sempre “papo”, e tra tutti non può che essere la mia location preferita.
Un’ultima domanda, cosa rifarebbe di tutto quello che ha fatto e cosa invece eviterebbe.
Farei tutto quello che ho fatto e che mi ha permesso di raggiungere obiettivi interessanti, ma con il senno di poi, mi sono reso conto che dare troppa fiducia a professionisti “amici” poi rivelatisi delle vere fregature, è una di quelle esperienze che avrei potuto evitarmi.
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