È attualmente uno degli architetti e designer più ricercati e apprezzati e ci ha ospitato nei suoi uffici di Torino, nella centralissima via Lagrange al 35. Ha definito la stanza nella quale lo abbiamo intervistato una “stanza tecnica” ma per noi anche in quell’ufficio tecnico si respirava un certo “non so chè ” di ricercato e bello. Sapeva che sarebbe diventato architetto già da molto piccolo e il termine “Internazionale” è per lui fondamentale nella riuscita di un progetto. In poche parole, “casa” è il mondo. Abbiamo intervistato per voi Fabio Fantolino.
Chi è Fabio Fantolino e quando ha capito che da grande avrebbe fatto l’architetto.
Sono un uomo di origini umili e già da molto piccolo sapevo che avrei voluto fare l’architetto, nello specifico, quando invitavo gli amici con una casa più curata. Una casa non particolarmente affascinante, perché i miei genitori ovviamente, davano più corpo alla sostanza della vita che all’estetica della casa.
Io fantasticavo su quello che si poteva migliorare per renderla più accogliente e moderna. Una casa, la nostra, che comunque è sempre stata contenitore di sacrifici dei miei genitori per dare ai figli quello di cui gli stessi necessitavano. Volevo solo esprimesse la bellezza del sentimento stesso che respiravamo tra le mura, da lì, la passione si è trasformata in professione.
Definizione di casa per Fabio Fantolino
Ognuno vive la casa come meglio è abituato. Il senso di casa è un po’ troppo soggettiva da definire. Dal mio punto di vista, deve essere un contenitore che rispecchia il proprio “io” attraverso il design al quale uno si trova più vicino.
Da cosa trai ispirazione quando immagini il futuro di un interno sia esso residenziale che commerciale.
Il primo approccio è un momento empatico. La prima pietra di un progetto, nasce dalle sensazioni che provo all’interno di ogni unità anche completamente distrutta. Immediatamente ho la visione di quello che può essere. Successivamente, interagendo con il mio committente, comincio una ricerca analitica, e di scouting, che mi porta a realizzare un “prodotto” dal linguaggio internazionale.
Quali sono gli elementi fondamentali che non possono mancare all’interno dei tuoi progetti.
Uno. Un unico filone progettuale che si spalma in tutti gli elementi che lo compongono.
C’è mai stata , e se si quando, una volta in cui hai esclamato “questa è una vera sfida”
Quasi tutti i progetti ormai sono una sfida. La pretesa attuale di tutti è quella di realizzare un progetto in pochissimo tempo. Alto livello in breve tempo è la vera sfida, talvolta, al limite della fattibilità.
Cosa significa fare l’architetto oggi.
Fare l’architetto oggi, significa che l’architetto non può prescindere dal design internazionale. Deve conoscere e sapere interpretare , ciò che a livello internazionale e mondiale capita.
Consiglio per gli architetti di domani.
Principalmente di essere umili e non pensare di essere più bravi degli altri. Confrontarsi con il mondo e con quello che i colleghi esteri progettano. Insisto sul concetto di “internazionale” perché il rischio altrimenti è quello di risultare banali e provinciali .
Un collega che ammiri
Uno dei colleghi che ammiro molto è Arthur Casas . Credo, che tra tutti gli architetti internazionali, sia quello che coniughi meglio il design, il trend mondiale e l’equilibrio di uno spazio.
Un progetto del quale sei orgoglioso
Sicuramente il Dash Kitchen perché è stato il mio primo lavoro riconosciuto a livello internazionale e ad alto livello dagli addetti ai lavori . Un progetto che considero un “Punto di partenza” e non un punto di arrivo.
Definizione di Lusso per Fabio Fantolino
Lusso è semplicemente cultura, e a maggior ragione nel mio settore , la cultura è sinonimo di qualità . La preparazione è fondamentale per poter proporre progetti che lascino il segno. La cultura è imprescindibile e necessaria.
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