Ancora poche settimane di tempo, poi si dovranno consegnare dati e documenti per la dichiarazione dei redditi. Un’impresa – questa – aggiornata nell’ultimo periodo dalla creazione del 730 precompilato, ma che presenta anche alcune opportunità spesso sconosciute per quanto riguarda glielementi da portare in detrazione. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Ed è davvero difficile che ciascuno di noi non ricada in almeno una di queste casistiche. Per esempio, una possibilità è legata al garage e ai posti auto: se nel corso del 2015 il contribuente ha realizzato un garage (o un’autorimessa, anche solo un posto auto nel cortile del condominio, questa spesa diventa detraibile del 50%. Ma c’è anche molto altro. Per esempio, se in casa vivono persone con disabilità o che comunque hanno necessità dell’installazione di strumentazioni e tecnologie specifiche per muoversi o per comunicare, anche questo rientra tra le spese che si possono portare in detrazione. E ancora: quella dei mobili è forse una delle possibilità più note. Ma la sua valenza è parecchio estesa, anche oltre i nostri confini. Dunque, se avete cambiato i mobili, ma quelli nuovi li avete comprati al di fuori del nostro Paese, anche quello è un elemento che può finire nella dichiarazione dei redditi in detrazione. Ci sono però mobili e mobili: non tutti gli arredi sono accettati nella dichiarazione. Porte e tende, per esempio, restano fuori. In tutti i sensi. Ammessi invece elementi come materassi, lampade o comodini. Passiamo poi all’aspetto dei professionisti: spesso si rinuncia al contributo di un architetto (o simili) per tagliare le spese di intervento in casa. Ma ora la questione potrebbe assumere una prospettiva diversa, visto che anche queste parcelle finiscono nel calderone delle spese di ristrutturazione da detrarre (-50% anche qui). Un discorso che vale ancor di più se gli interventi di ristrutturazione sono stati fatti per migliorare la sicurezza dell’abitazione, soprattutto dal punto di vista dei criteri antisismici. Chi lo fa nella propria prima casa e in abitando in una zona con problematiche di questo genere, può arrivare a detrarre fino al 65% dei costi sostenuti. Ma la sicurezza è anche la sicurezza personale: dunque, si scaricano anche i lavori e le spese per l’installazione di porte blindate, casseforti oppure grate e vetri anti sfondamento. Infine un paio di accorgimenti: se nella stessa abitazione si fanno più interventi successivi, i bonus si moltiplicano (basta che i lavori siano differenti l’uno dall’altro e ci siano i documenti a dimostrarlo). E inoltre, una detrazione non esclude l’altra, dunque: l’ecobonus può sommarsi a quello dei mobili, a quello per la sicurezza e così via.
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