Continua l’avventura professionale di Danilo Ottaviani a New York. Nel 2013 poco più che ventitreenne, il giovane attore partì da Villarbasse, in provincia di Torino per inseguire il sogno americano, subito dopo essersi diplomato all’Accademia del Teatro Stabile di Torino.
Il poliedrico attore piemontese, nel corso di questi anni ha avuto la possibilità di dimostrare con impegno e dedizione la sua bravura ottenendo Ruoli in serie televisive, film e spot pubblicitari, oltre che nel teatro.
Nel 2018, ha avuto anche la possibilità di far parte del cast per il doppiaggio di Red Redemption II, che è stato il videogioco con gli incassi più alti mai registrati. $725 milioni registrati nel primo week end dopo l’uscita.Il 2019 è poi proseguito con varie collaborazioni alcune con personaggi di un certo spessore, infatti lo stesso Ron Howard – il mitico Richie Cunningham miglior amico di Fonzie della storica e famosissima serie Happy Days – lo ha voluto nel cast di un documentario dedicato a Pavarotti.
Sebbene in questo 2020, ci sia stata una battuta di arresto di tutta la comunità artistica a causa del Covi19, a Danilo è stata commissionata la messa in scena di Barrymore, un atto unico che parla della vita e morte dell’attore John Barrymore, che lo vedrà come protagonista con Peter Kingsley , attore a Broadway e vice presidente del The Lambs Theatre Club, che fortemente volle Danilo come socio del Club stesso dopo il successo della messa in scesa di Proposta di Matrimonio, uno spettacolo che ebbe un riscontro davvero sorprendente e che permise loro di essere addirittura invitati al festival internazionale di teatro dedicato a Chekhov, tenutosi a Melikhovo.
Non ci resta che attendere e augurare a Danilo e a tutta la comunità artistica mondiale, che riprendano al più presto i lavori, perché lo show business, con questa pandemia, rimane tra i mercati che ha subito il più grande tracollo di tutti i tempi perché ignorato, almeno in Italia, dalla politica del fare, da chi non ha ancora capito che , teatro e mondo dello spettacolo in genere sono alla base della nostra cultura.