Se il settore delle costruzioni (dati alla mano) continua a essere uno dei comparti che ancora sta pagando a caro prezzo le ferite della crisi, l’altra faccia della medaglia è un mercato immobiliare che, invece, qualche segno di ripresa lo sta mostrando. Lo confermano i dati a consuntivo del 2015, che hanno visto ripartire sia il numero di compravendite che le richieste di mutui (al netto delle surroghe) presso gli istituti di credito. Insomma, il mattone è tornato a essere un investimento che “tira”, decisamente più sicuro rispetto alla finanza, come dimostrano le borse, mai così volatili come in questi ultimi anni. Ma c’è anche un altro aspetto che spinge il mercato della casa: il fatto che i prezzi sono decisamente in calo. Secondo l’osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano (condotto da Immobiliare.it), i prezzi alla vendita sono scesi negli scorsi dodici mesi del 5,1%. Un calo ancora più accentuato nel secondo semestre del 2015, con un -2,9%. Una frenata, invece, quella dell’ultimo trimestre, quando i prezzi sono scesi, ma solo di pochi decimali (-0,4%). In sostanza, sullo scenario italiano, il prezzo medio è stato di poco più di duemila euro al metro quadro (per la precisione, 2.056). L’anno prima il dato medio era di 2.166 euro a metro quadro. L’analisi? Che con buona probabilità, la fase discendente potrebbe essere arrivata al punto più basso della sua parabola. Dunque, per chi avesse un capitale da investire, questi potrebbero essere i giorni migliori per far scattare il semaforo verde. Anche in considerazione di una disponibilità accresciuta a concedere credito da parte delle banche, con costi del denaro assolutamente senza precedenti. In un ipotetico giro d’Italia, a differenza di quanto registrato nel corso del 2014 – anno contraddistinto da un calo maggiore dei prezzi nelle regioni del Centro e del Sud Italia e da una maggiore tenuta a Nord – il 2015 ha visto la situazione ribaltata: nel corso dell’anno è proprio al Nord del Paese che si è registrata la riduzione più consistente dei prezzi richiesti, -5,7%. Il picco è in Liguria, che ha perso in media il 7,6% dei prezzi a metro quadro, seguita da Friuli Venezia Giulia (-7,3%) e Sicilia (-7%). La Regione con il prezzo medio di vendita più elevato è quindi il Trentino Alto Adige (3.014 euro per metro quadro), mentre la regione in cui il dato medio è il più basso è la Calabria, con 1.115 euro a metro quadro richiesti a dicembre. Tra le città capoluogo, Roma ha ceduto lo scettro di centro più caro a Firenze, anche se la città toscana (-6%) ha visto i suoi prezzi scendere più che nella capitale (-4,3%). La classifica dice 3.436 euro a metro quadro per Firenze e 3.413 per Roma. Terza piazza per Milano, con 3.262 euro a metro quadro. Ultima della fila è Catanzaro, anche se il prezzo al metro quadro (1.195 euro) è in leggera crescita. Il capoluogo che ha pagato maggiormente pegno, infine, è Trieste, con un calo del 9% dei suoi prezzi al metro quadro. Giù anche Ancona e Genova.