Affitti, si va in ordine sparso. Non c’è una tendenza vera e propria, in Italia, per chi cerca una casa pagando un canone mensile. Un ragionamento che, oltre agli aspiranti affittuari, interessa da vicino anche chi ha scelto – o intende scegliere – di investire un proprio capitale in un immobile per poi metterlo a disposizione di un inquilino. A seconda di dove si possiede (o si vuole comprare) la casa da mettere in affitto, infatti, la rendita potrebbe essere anche molto diversa, con frecce puntate verso l’alto o verso il basso al variare della “geografia”.
L’ultima conferma in ordine di tempo arriva dal nuovo studio realizzato dal franchising immobiliare Solo Affitti, che mostra come se ci sono aumenti al Nord Italia – seppur con qualche eccezione – le cose vanno in maniera decisamente diversa al Sud. In particolare, le città in cui i canoni sono letteralmente in decollo sono Trieste (+10,3%), Trento (+6,3%) Venezia (+2,1%) e Milano (+1,7%), mentre le già citate eccezioni coinvolgono Bologna (-3,7%), Genova (-7,0%) e Torino (-0,1%), che rimane sostanzialmente invariata. Un fatto curioso, se si considera che proprio Bologna e Torino sono due città universitarie, dunque dove la domanda per le case in locazione diventa piuttosto vivace. Per quanto riguarda il meridione, i prezzi di affitto sono calati soprattutto in città come Catanzaro (-9%), Potenza (-6,5%), Palermo (-5,6%), Bari (-5,4%) e Campobasso (-4,9%), mentre Napoli (-0,1%) è rimasta sostanzialmente invariata. Infine, per quanto riguarda il centro, i canoni di locazione sono aumentati a Firenze (+2,5%) e Roma (+1,8%). Ancona è quasi stabile (+0,9%), mentre Perugia risulta in controtendenza (-4,9%).
Una spiegazione su questi trend arriva da Silvia Spronelli, che di Solo Affitti è presidente: “Dopo il rimbalzo dello scorso anno, i canoni medi in Italia adesso sembrano stabilizzarsi (- 0,2%), ma nel Paese ci sono due velocità tra Nord e Sud e anche differenze significative fra città e città. Sulla spinta di una maggiore richiesta i prezzi sono in crescita per trilocali e quadrilocali mentre il monolocale perde appeal”.
Ma ci sono anche tendenze interessanti sul fronte della “filosofia” con cui si sceglie di prendere una casa in affitto: prosegue infatti la tendenza a considerare l’affitto una soluzione abitativa stabile: il 56% di chi va in affitto sceglie la casa come abitazione principale; il 63% è rappresentato da coppie, con o senza figli, e di conseguenza i tagli più grandi sono i più richiesti. Sul fronte dei contratti e della tassazione, è sempre più alto il gradimento verso il canone concordato e l’imposta unica con cedolare secca, segno che bisogna insistere in questa direzione, estendendola ad esempio anche alle locazioni commerciali.
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