Ormai non ci sono dubbi: l’alimentazione è un’arma di prevenzione straordinariamente potente e uno strumento fondamentale per affrontare al meglio gli impegni di tutti i giorni. Alcune tendenze alimentari suggeriscono di fare a meno della carne, vegetariani e vegani, ma siamo proprio sicuri che eliminare la carne dall’alimentazione sia una buona idea? Fa parte del 1° gruppo degli alimenti, ha una notevole importanza nutrizionale, fornisce proteine, è l’alimento plastico per eccellenza, non contiene carboidrati ma ferro emico, altamente assimilabile. Si dice che nel corso dell’evoluzione proprio grazie alle proteine si sia sviluppata l’intelligenza. Sul tema carne e alimentazione sana, negli anni, è stato detto tutto e il contrario di tutto.
Una miriade di informazioni, spesso approssimative e parziali, su cui Coalvi, il Consorzio di Tutela della Razza bovina Piemontese ha cercato di fare luce con una pubblicazione dal titolo “Carne e Salute”. Il libro, pubblicato a metà febbraio, chiede aiuto a un gruppo di medici ed esperti di salute per sciogliere i dubbi e chiarire meglio il ruolo che può avere la carne in una dieta sana ed equilibrata, con un particolare approfondimento sulle caratteristiche di quella del Fassone di Razza Piemontese che, numeri alla mano, si distingue per dei valori nutrizionali che la rendono – per molte ragioni – ideale per la nostra dieta.
La pubblicazione “Carne e Salute” propone una serie di interventi tecnici selezionati, volti a spiegare in maniera scientifica quale possa essere l’apporto nutrizionale corretto della carne bovina nella nostra quotidianità. Un alimento che – affermano evidenze archeologiche e scientifiche – è sempre stato una componente importante nella dieta dell’uomo, fin dalla preistoria, come spiega nel suo intervento il professore emerito di anatomia umana dell’Università di Torino Giacomo Giacobini.
Sono in tutto dieci gli esperti in medicina coinvolti nella pubblicazione, ognuno chiamato ad analizzare un aspetto specifico del rapporto tra carne e salute. C’è il dottor Luca Mandia, medico specialista in Ginecologia ed Ostetricia presso l’Ospedale Sacco di Milano, che analizza le linee guida internazionali e italiane per il consumo di carne in gravidanza. C’è il dottor Massimiliano Elli, ginecologo specializzato in medicina e biologia della riproduzione, che racconta il peso che possono avere gli alimenti nella fertilità di coppia. Spazio anche al ruolo della carne in situazioni specifiche della vita, come l’età dello sviluppo, tema su cui è stata interpellata la dottoressa Mariangela Perego, specialista in pediatria, o l’attività fisica e sportiva, su cui è il dottor Roberto Sala, specialista in medicina dello sport, a dare un parere tecnico.
Nel libro viene anche trattato un argomento che spesso è stato protagonista delle discussioni sul tema “carne e salute”, quello della cardiologia. Ad affrontarlo è il dottor Simone Tresoldi, specialista presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. Se è vero che “i prodotti di origine animale non dovrebbero occupare uno spazio eccessivo nel nostro menu quotidiano a causa della quantità di colesterolo e di grassi che contengono – si legge nella pubblicazione – è importante sapere che non tutti i grassi sono uguali: alcuni di essi non solo non sono dannosi ma costituiscono elementi protettivi per diverse patologie”. Inoltre, spiega il dottor Tresoldi esiste “una sostanziale differenza tra carni di specie diversa e, per la specie bovina, ve ne sono anche di significative tra una razza e l’altra”. Analizzando nello specifico i valori, dunque, quel che viene fuori è, ad esempio, che la carne del Fassone di Razza Piemontese “si colloca in una fascia di indice aterogenico compreso tra 0,3 e 0,4 nella quale si ritrovano pesci come l’orata e la trota”. E ancora, “una situazione analoga la si incontra anche nella classifica per l’indice trombogenico, dove il Fassone, con un indice di poco inferiore a 1, fatica a competere con il pesce che si attesta tra 0,2 e 0,3, ma si distacca decisamente dalla carne del bovino di Razza Frisona che sfiora 1,8 e da quella della Razza Chianina che supera abbondantemente 1,3”.
Non mancano i suggerimenti di consumo, che fanno da corollario a una pubblicazione in cui, sostanzialmente, gli esperti interpellati concordano sull’opportunità di orientare la scelta su una carne con basso contenuto in grasso, trovando una risposta convincente in quella di Fassone di Razza Piemontese. Scopo della pubblicazione, in definitiva, è proprio quello di porre una voce di contrasto alla demonizzazione in toto spesso operata sul tema della carne, evidenziando le differenze tra i diversi tipi di carne e promuovendo un consumo consapevole ed equilibrato di quest’alimento.Il libro (64 pp.) verrà stampato in 20.000 copie e distribuito nelle macellerie a marchio. Chiunque vorrà averne una copia, inoltre, potrà richiederla sul sito del Coalvi e la riceverà gratuitamente al solo costo delle spese di spedizione.