Business Angel si diventa
di

| , , , ,
| 2015 | In evidenza | Investo Business
| Novembre 2015 | 3119 Visite | con Commenti disabilitati su Business Angel si diventa

Nessuno nasce Business Angel ma tutti possono diventarlo, o sicuramente quelli che hanno i  fattori fondamentali che un business angel lo contraddistingue.

Di questo si è discusso ieri all’Unione Industriale di Torino  durante l’evento  organizzato da Club degli Investitori  in collaborazione con Società Consortile Ogr-Crt,, Unione Industriale di Torino e 42Accelerator dal titolo ”Business Angel si diventa” .

Il presidente de Il Club degli investitori, Giancarlo Rocchietti , ha dato il via ai lavori presentando ciò che distingue un Business Angel da un imprenditore, spiegando anche come il Club di cui è presidente, affronta, valuta, e investe nelle startup. Ha aggiunto inoltre,  che la vera startup revolution, la fa il team su cui  si decide di investire prima che l’idea stessa.

Tra i vari oratori  Francesco Marini Clarelli, Fondatore di IAG, Italian Angel for Growth, ma la platea dei qualificati relatori ha  varcato  anche i confini nazionali, grazie all’intervento di Sophie Manigart, fondatrice del primo network di business angel in Belgio, la quale ha presentato numeri che mostrano la differenza sostanziale tra l’ecosistema startup italiano e quello europeo ma in primis con quello del Belgio. Si è parlato di Business Angel i veri protagonisti della serata, e per meglio far comprendere che Business Angel si diventa, sono stati presentati tre case histories di successo come My Table fondata da Mattia Carluccio e supportata da Papini , SeoLab con Luca Russo founder e Annamaria Siccardi angel e l’avvincente storia di  Win Medical con il fondatore Donato Mazzeo e l’angel che inizialmente chiuse loro la porta in faccia Antonio Leone. Interessantissima la tavola rotonda di chiusura, nella quale si è discusso di  cosa serve e cosa si può fare, e dei fattori necessari per lo sviluppo in Italia dei Business Angels. Sicuramente tanta la strada da fare, e benchè in Italia si parli di angel da una quindicina d’anni, l’ecosistema startup necessita di un rafforzamento per lo sviluppo. Per quanto si possa disporre di grandi idee da una parte , e di grandi capitali dall’altra, il rischio del fallimento è sempre dietro l’angolo, nessuno insegna a fare impresa o investimenti,  il gap che esiste tra l’ecosistema startup in Italia e il resto del mondo, è il pragmatismo che da noi continua a mancare. Business Angel non si nasce, si diventa. Sulla certezza che   “Il rischio nasce dal non sapere cosa stai facendo” , sicuramente se sai cosa fai , lo fai meglio, il rischio si riduce di gran lunga. Ci vorrebbe un corso specifico per diventare Business Angel, che insegni la valutazione di un Business Plan, che insegni la valutazione di un Team perfetto, che insegni come si fa un buon investimento, anche se spesso, come ha detto Francesco Marini Clarelli, ci vuole anche tanto “Fattore C”.

Condividere questo articolo:

Commenti chiusi