Quando lo Sport è disciplina, ma pure stile.Sport is discipline, but it also style.
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| 2014 | 2014 – Numero 2 | Investo Design
| Giugno 2014 | 4350 Visite | con No Comments

Lo sport? Certo è allenamento, disciplina, talento. Ma anche una questione di stile. Perché bisogna saper vincere, così come bisogna saper incassare le sconfitte. Però c’è anche un altro stile, quello estetico. Una bellezza che non è solo esteriore, fittizia, superflua, ma è sostanza. Forma che dà corpo a un messaggio, che contribuisce a fare di un’esperienza agonistica una suggestione memorabile. E se c’è qualche campione, qualche squadra prestigiosa, qualche evento mondiale che in questi anni si mette alla ricerca di un tratto distintivo, beh, è molto facile che scelga di suonare al campanello di un marchio tutto piemontese e torinese: Pininfarina.

Guai, infatti, a considerarla una griffe che ha legato la propria attività esclusivamente al mondo dell’automotive. La storia parla chiaro: sia nel passato più recente che in quello più lontano. Quello tra Pininfarina e lo sport è un rapporto forte, consolidato negli anni, che non ha mai fatto differenze tra discipline, stagioni e regole del gioco. Il frutto più recente di questa passione così focosa è il Dubai Tour, la prima edizione della corsa ciclistica a tappe che all’inizio di febbraio ha portato i campioni delle due ruote a percorrere le strade del Medio Oriente, territorio ricco e con una gran voglia di emergere alla ribalta mondiale. Il simbolo di questa competizione è nato proprio nel Centro Stile alle porte di Torino, plasmando il trofeo assegnato al vincitore dal Dubai Sport Council. Un cerchio, a prima vista, ma con richiami che spaziano dalle ruote della bicicletta alle immagini vintage di questo sport, quando i concorrenti indossavano a tracolla le camere d’aria di riserva, in caso di forature. Un premio, dunque, ma anche un oggetto chiamato a regalare un impatto emotivo. E che può vantare un albero genealogico piuttosto autorevole. A partire, per esempio, dal simbolo di quello che è stato forse il più grande evento sportivo sul territorio italiano in tempi recenti: la torcia dei Giochi Olimpici invernali del 2006. Appuntamento per il quale Pininfarina ha ingegnerizzato e prodotto 12mila unità numerate per le Olimpiadi e altre 125 per i successivi Paralimpici. E la stessa firma ha distinto il braciere, costruito con i suoi 57 metri di altezza al fianco dello stadio Olimpico di Torino. Di Pininfarina anche il logo di Euritmica 2008, campionato Europeo di Ginnastica ritmica disputato sempre nel capoluogo piemontese.

Passando alla disciplina forse più amata in Italia, anche il calcio ha un legame con Pininfarina: si tratta dello Juve Stadium, inaugurato nel 2011 e griffato nella progettazione delle aree interne per pubblico e giocatori, dal salone d’onore agli spalti, fino alle panchine, gli spogliatoi e i ristoranti. Un gioiello avveniristico, a detta di molti osservatori, che mantiene il suo legame con il marchio dello stile sabaudo. Ma non finisce qui: Pininfarina vuol dire anche, per antonomasia, la Galleria del Vento: la struttura mitica di Grugliasco che da decenni sfida la legge di gravità e quelle della fisica in generale, cercando di regalare con il disegno e l’innovazione qualche chilometro all’ora in più agli amanti della velocità. Come Simone Origone, campione del mondo di sci di velocità, ma prima di lui addirittura un mito come Francesco Moser aveva preparato lì gli accorgimenti per il record dell’ora. E poi Reinhold Messner, che presso il Centro Ricerche collaudò la tenda d’alta quota, mentre Isolde Kostner, campionessa dello sci alpino in tempi recenti, testò la sua tuta da gara. Idem Daniela Ceccarelli, che chiese una mano per prepararsi ai Giochi di Salt Lake City del 2002. Proprio a Torino 2006, invece Antoine Dénériaz si aggiudicò l’oro nella discesa libera maschile vestendo la tuta testata in galleria del vento. Senza dimenticare l’impegno per lo sviluppo di molte attrezzature usate da atleti con disabilità.

“La nostra attenzione per lo sport ci accompagna da sempre – dichiara il presidente, Paolo Pininfarina -. Quella passione che ha reso possibile anche la collaborazione con il Dubai Sports Council coinvolgendoci in ogni fase del progetto della gara ciclistica più prestigiosa del territorio asiatico. Siamo partiti dalla ricerca di stile e siamo arrivati allo sviluppo 3D di tutti i dettagli del Trofeo, fino al supporto durante il processo di produzione. Il Trofeo riflette i principi dello stile Pininfarina: la ricerca della purezza delle linee e una sintesi estetica che, nel caso di automobili o di oggetti per la casa, è una combinazione di bellezza e funzionalità, forma e tecnologia”.

 Sport? It is training, discipline, talent. But it is also a matter of style. Because it is important to win as well as to lose. But there is also another style: the aesthetic style. A beauty that is not only superficial, artificial, unnecessary, but it is essence. Shape that gives body to a message, that helps a competition to become an unforgettable memory. And if some sport champion or some prestigious team are now looking for some distinguishing feature for an international event, well, they are likely to knock at the door of a Piedmonts brand from Turin: Pininfarina.

Don’t you dare to consider it a brand just for the car industry. Its history says it all, both in recent and distant past. Pininfarina and sport have a strong relation, that has been strengthened over the years, that has never made any differences between disciplines, seasons and rules of the game. The latest result of this passionate relation is the Dubai Tour: in its first edition this bicycle stage race has gathered, since the beginning of February, the two-wheel champions on the roads of the Middle East, a rich area which wishes to be in the international forefront. The symbol of this competition was created in the Centro Stile just outside Turin, molding the winner’s trophy from the Dubai Sport Council. At first sight it could look like a ring with some references to the bike rim and to old sport images, when the competitors used to wear a spare air chamber in case of flat tire. An award but also an object that gives an emotional impact, and that can be proud of its family tree. Starting, from example, from the symbol of what was perhaps the biggest sporting event in Italy  in recent times: the 2006 Olympic Winter Games torch. For the event Pininfarina has engineered and produced 12000 numbered pieces for the Olympics and other 125 for the next Paralympic Games. The same brand has created the brazier, 57 meter high and build beside the Olympic Stadium in Turin. Pininfarina has also created the logo for the 2008 Euritmica, the European rhythmic gymnastics championship that was also held in Turin.

Talking about the most popular sport in Italy, soccer is also related to Pininfarina with the Juve Stadium, which was opened in 2011. The project has the designer labels: from the indoor areas for the audience and players, to the hall of honor  to the stands, as well as the benches, changing rooms and restaurants. A futuristic jewel, according to many observers, that maintains its link with the Savoy style brand. But that’s not all: Pininfarina also means the Wind Tunnel: the legendary construction of Grugliasco, that has been defying gravity and physic in general, trying to give away to speed lovers, through innovation and design, a few more kilometers per hour. Just like Simone Origone, world champion in speed skiing, but before him the legendary Francesco Moser had prepared himself in the wind tunnel for the hour record. And again Reinhold Messner who tested at the Center the high altitude tent, while Isolde Kostner, alpine skiing champion in recent times, tested her race suit. The same did Daniela Ceccarelli, who asked for some help to prepare for the 2002 Olympic Winter Games in Salt Lake City. In Turin in 2006, Antoine Dénériaz won the gold in the men’s downhill wearing the ski suit tested in the wind tunnel. Let’s not forget the commitment in developing many equipment for used by athletes with disabilities. “We have been always paid great attention to sports – says the President, Paolo Pininfarina -. The collaboration with the Dubai Sports Council was made possible by this passion, and we were involved in every stage of the project of the most prestigious bicycle race of the Asian territory. We began searching the style and we ended up developing all the details of the trophy in 3D, up to the support during the production process. The trophy reflects the principles of Pininfarina style: the pursuit of purity of lines and an aesthetic outline that, for cars and household items, is a combination of beauty and functionality, form and technology”.

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