Il Baratto
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| 2016 | Investo Idea | News
| Giugno 2016 | 3904 Visite | con Commenti disabilitati su Il Baratto

Detta così, sembra una roba da medioevo. E invece, in un periodo storico (il nostro) in cui la liquidità per le aziende rischia spesso di rimanere un rebus senza soluzione, il baratto si sta affermando come uno strumento dalle potenzialità notevoli, forse in parte ancora inesplorate. Ovvio, il meccanismo è riveduto e corretto rispetto ai secoli scorsi, ma il principio di base non cambia. E ovviamente, declinato con le nuove tecnologie, trova applicazioni e dinamiche un tempo impensabili.

A trovare benefici sono gli imprenditori che, utilizzando un linguaggio e regole comuni, riescono a scambiarsi prodotti e servizi di cui hanno bisogno. E secondo le stime di un portale Internet leader in questo settore in Italia come iBarter, soltanto nel corso del 2015 si sono generati scambi per circa 3 milioni di euro. Per quanto riguarda il sito, che ha il suo quartier generale a Torino, le aziende attive sono mille, frutto di cinque anni di attività: proprio il periodo in cui questo tipo di fenomeno si sta espandendo sempre di più. E restando ai numeri, nel corso dei dodici mesi passati le offerte sono state oltre 1300 ogni giorno, facendo registrare fino a 2500 scambi. «Alla base c’è una moderna concezione del baratto – precisa Massimo Cirio, co-fondatore del circuito -. Le imprese e i professionisti propongono i loro beni o i loro strumenti e vanno alla ricerca dei servizi e prodotti di cui necessitano. Gli scambi, che non avvengono in modo contestuale, sono regolamentati dalla moneta complementare iBcredit, equiparata in valore all’euro».

Ma quali sono le tipologie più diffuse? Sostanzialmente due: da una parte ci sono transazioni più “commerciali”, relative a prodotti di largo consumo con importi variabili tra i 100 e i 3mila “crediti” (quindi euro). Sono scambi che hanno interessato prodotti o servizi a pacchetto: prodotti di cancelleria, consulenze legali, ma anche prodotti alimentari. «Esiste però – continua Cirio – un substrato di transazioni che definirei “industriali”. Sono quelle che avvengono a seguito di un contatto tra aziende per necessità specifiche. In questo caso il range degli importi è decisamente più ampio – dai 2mila ai 50mila – ; sono operazioni studiate con il supporto del trader di iBarter e riguardano per esempio operazioni di ristrutturazione uffici, acquisto di magazzini, campagne di comunicazione strutturate per l’espansione commerciale, compravendite immobiliari e sponsorizzazioni internazionali».

Infine, l’identikit di chi “baratta”: sono soprattutto aziende di piccole e medie imprese, con un fatturato che solo in un caso su due supera i 3 milioni di euro e molto raramente supera i 20 milioni. In generale, sono categorie che hanno necessità di ottimizzare la propria performance, senza andare a incidere sui costi fissi.

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